giovedì 15 settembre 2011

LE BEATITUDINI EVANGELICHE

sono otto:
1- Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
(I poveri in spirito sono quelli che pur essendo ricchi fanno buon uso della ricchezza, e i poveri che accetta
no il proprio stato. Entrambi mettono al primo posto Dio).

2- Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
(Gli afflitti, sono coloro che soffrono le tribolazioni, e che si affliggono solo per i peccati commessi, per i mali e per gli scandali che si vedono nel mondo).

3-Beati i miti, perché erediteranno la terra.
(I miti sono quelli che trattano il prossimo con dolcezza, e ne soffrono con pazienza i difetti e i torti che da essi ricevono, senza lamentele, risentimenti o vendette).

4-Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
(Quelli che hanno fame e sete della giustizia sono coloro che desiderano ardentemente crescere sempre più nella divina grazia e nell'esercizio delle opere buone e virtuose).

5- Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
(I misericordiosi sono quelli che amano in Dio e per amor di Dio il loro prossimo, ne compassionano le miserie: sia spirituali, che corporali, e cercano di sollevarlo secondo le loro forze e il loro stato).

6-Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
(I puri di cuore sono quelli che non hanno alcun affetto al peccato e ne stanno lontani, e schivano soprattutto ogni sorta di impurità).

7- Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
(Gli operatori di pace sono quelli che conservano la pace col prossimo e con se stessi, e cercano di mettere la pace tra quelli che sono in discordia).

8- Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
(I perseguitati per causa della giustizia sono coloro che sopportano con pazienza le derisioni, i rimproveri e le persecuzioni per causa della fede e della legge di Gesù Cristo).
Gesù nelle Beatitudini promette la gloria eterna del cielo e dei premi che si gustano, anche in questa vita, come la pace interiore, che è principio, benché imperfetto, dell'eterna felicità. Quelli che seguono le massime del mondo non sono felici, perché non hanno la vera pace dell'anima, e corrono pericolo di dannarsi.

I riferimenti sono tratti dal sito:
http://www.sanpiodapietrelcina.






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