martedì 12 ottobre 2010

NOVENA DI RINGRAZIAMENTO ALLA SANTISSIMA VERGINE DEL ROSARIO DI POMPEI DEL 1926

Dinanzi alla Effigie della Vergine di Pompei si accen­dano due ceri, se si può. Quindi si prenda fra mani la corona del Rosario, e s'incominci:

Deus, in adiutorium meum intende; Domine, ad adiuvandum me festina. Gloria…

I.

Eccomi a' tuoi ginocchi, o Madre immacolata di Gesù, che godi di essere invocata Regina del Rosario nella Valle di Pompei. Con la letizia nel cuore, con l'animo compreso dalla più viva gratitudine io ritorno a Te, mia generosa Benefattrice, mia dolce Signora, Sovrana del mio cuore, a Te, che ti sei dimostrata veracemente la Madre mia, la Madre che assai mi ama. Io era gemebondo, e Tu - mi hai ascoltato: io era afflitto, e Tu mi hai consolato: io era nelle angustie, e Tu mi hai ridonato la pace. Dolori e pene di morte assediarono il mio cuore, e Tu, o Madre, dal tuo Trono di Pompei con uno sguardo pietoso mi hai rasserenato. Chi mai si volse a Te con fiducia e non venne esaudito? Oh, se tutto il mondo conoscesse quanto sei buona, quanto compassionevole con chi soffre, oh, come tutte le creature farebbero a Te ricorso! Che sii Tu sempre benedetta, o Vergine Sovrana di Pompei, da me e da tutti, dagli uomini e dagli Angeli, dalla terra e dal Cielo. Così sia. Gloria… Salve Regina…

II.

Grazie io rendo a Dio e grazie a Te, Madre divina, dei nuovi benefizi che per la pietà e misericordia tua mi sono stati compartiti. Che sarebbe stato di me, se Tu avessi respinto i miei sospiri, le lagrime mie? Per me ti ringra­zino gli Angeli del Paradiso, e i cori degli Apostoli, dei Martiri, delle Vergini, dei Confessori. Per me ti ringrazino tante anime di peccatori da Te salvate, che ora godono in Cielo la visione della tua immortale bellezza. Vorrei che insie­me con me tutte le creature ti amassero, e che il mondo tutto ripetesse l'eco dei miei ringraziamenti. Che potrò io rendere a Te, o Regina, ricca di pietà e di magni­ficenza? La vita che mi resta io consacro a Te, ed a propagare ovunque il tuo culto, o Vergine del Rosario di Pompei, alla cui invocazione la grazia del Signore mi ha visitato. Promoverò la divozione del tuo Rosario; narrerò a tutti la mise­ricordia che m' impetrasti; predicherò sempre quanto fosti buona con me; acciocchè anche gl'indegni, come me, e i peccatori a Te si rivolgano con fiducia. Gloria… Salve Regina…

III.

Con quali nomi ti chiamerò io, o candida colomba di pace? Con quali titoli invocherò Te, cui i santi Dottori chiama­rono Signora del creato, Porta della vita, Tempio di Dio, Reggia di luce, Gloria dei cieli, Santa tra i Santi, Miracolo dei miracoli, Paradiso dell'Altissimo? Tu sei la Tesoriera delle grazie, la Onnipotenza supplichevole, anzi la stessa Misericordia di Dio che discende sugl'infelici. Ma so pure, che è dolce al tuo cuore l'essere invocata Regina del Rosario nella Valle di Pompei. E così chiamandoti, sento la dolcezza del tuo mistico Nome, o Rosa del Paradiso trapiantata nella Valle del pianto per addolcire gli affanni di noi esuli figliuoli di Eva; Rosa rubiconda di carità, più fragrante di tutti gli aromi del Libano, che col profumo di tua soa­vità celestiale attiri nella tua Valle il cuore dei peccatori al Cuore di Dio. Tu sei la Rosa di eterna freschezza, che innaffiata dai rivoli delle acque celesti, gittasti le tue radici sulla terra inaridita da una pioggia di fuoco; Rosa d'inte­merata bellezza, che nel luogo della de­solazione piantasti l'Orto delle delizie del Signore. Esaltato sia Dio, che rese il Nome tuo così ammirabile. Benedite, o popoli, benedite al Nome della Ver­ine di Pompei, poichè tutta la terra è piena della sua misericordia. Gloria… Salve Regina…

IV.

Tra le tempeste che mi avevan som­messo levai gli occhi miei a Te, nuova Stella di speranza apparsa ai dì nostri sulla Valle delle rovine. Dal profondo delle amaritudini alzai le mie voci a Te, Regina del Rosario di Pompei, e sperimentai la potenza di questo titolo a Te si caro. Salve, io griderò sempre, salve, o Madre di pietà, mare immenso di grazie, oceano di bontà e di compas­sione! Le glorie novelle del tuo Rosario, le fresche vittorie della tua Corona, chi canterà degnamente? Tu al mondo, che si svincola dalle braccia di Gesù per darsi a quelle di Satana, appresti salute in quella Valle dove Satana divorava le anime. Tu calcasti, trionfatrice, i ruderi dei templi pagani; e su le rovine della idolatria ponesti lo sgabello della tua dominazione. Tu mutasti la piaggia di morte in Valle di risorgimento e di vita, e sulla terra dominata dal tuo Nemico impiantasti la Cittadella del rifugio, ove accogli i popoli a salvamento. Ecco i figli tuoi sparsi nel mondo quivi t'innalza­rono un Trono, come segnacolo dei tuoi portenti, come trofeo delle tue miseri­cordie. Tu da quel Trono chiamasti anche me tra i figli della tua predilezione: su di me peccatore si posò lo sguardo della tua miserazione. Sieno benedette in eterno le opere tue, o Signora; e benedetti sieno i prodigi tutti da Te operati nella Valle della desolazione e dello sterminio. Gloria… Salve Regina…

V.

Risuoni per ogni lingua la gloria tua, o Signora; e il vespro tramandi alla dimane il concento delle nostre benedi­zioni. Tutte le genti ti chiamino beata, e Te beata ripetano tutti i lidi della terra e le mansioni dei cieli. Tre volte beata pur io ti chiamerò con gli Angioli, con gli Arcangeli, co' Principati: tre volte beata con le angeliche Potestà, con le Virtù de' cieli, con le Dominazioni su­perne. Beatissima Te predicherò co' Tro­ni, co' Cherubini e co' Serafini. O sovrana mia Salvatrice, non lasciar di piegare i tuoi occhi misericordiosi su questa famiglia, su questa nazione, su tutta la Chiesa. Sopratutto non mi negare la maggiore delle grazie: cioè che la mia fragilità da Te non mi distacchi giammai. In quella fede e in quello amore onde arde in questo istante l'anima mia, deh! fa che io perseveri sino all'ultimo respiro. E, quanti concorriamo alla edificazione del tuo Santuario in Pompei, fa che siam tutti nel numero degli eletti.

O corona del Rosario della Madre mia, ti stringo al petto e ti bacio con venerazione. (Qui si bacia la propria corona). Tu sei la via per raggiungere ogni virtù; il tesoro dei meriti pel Paradiso; il pegno della mia predestinazione; la catena forte che costringe il nemico; sorgente di pace a chi ti onora in vita; auspicio di vittoria a chi ti bacia in morte. In quell'ora estrema io ti aspetto, o Madre: il tuo apparire sarà il segnale della mia sal­vezza; il tuo Rosario mi aprirà le porte del Cielo. Così sia. Gloria… Salve Regina…

Prega, per noi, o Regina del San­tissimo Rosario, Affinchè siam fatti degni delle pro­messe di Gesù Cristo.

ORAZIONE
Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci hai insegnato di ricorrere a Te con fiducia e chiamarti: Padre nostro che sei nei cieli; deh, Signore buono, cui è proprio l'usar sempre misericordia ed il perdonare, per intercessione della Immacolata Vergine Maria, esaudisci noi, che ci gloriamo del titolo di figli del Ro­sario; gradisci le nostre umili grazie pei ricevuti doni; e il Trono che le innal­zasti nel Santuario di Pompei rendi ogni dì più glorioso e perenne, pei meriti di Gesù Cristo Signor nostro. Così sia.

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